Avvocato per separazione consensuale: studio legale a Roma
Lo studio legale Dosi & Associati, attivo a Roma e in tutto il territorio nazionale, assiste i propri clienti in tutte le fasi della separazione, sia essa il risultato di un procedimento giudiziale che di un accordo consensuale. Possiamo offrirvi una consulenza completa su misura per voi, indicandovi in totale trasparenza le caratteristiche, i tempi e le modalità di ciascun procedimento di separazione consensuale. Operiamo fisicamente nei nostri uffici di Roma, ma siamo attivi su tutto il territorio nazionale e potete rivolgervi a noi per una consulenza telefonica.
Nei paragrafi seguenti si approfondisce l’istituto giuridico della separazione, chiarendo come e quando si rende necessario l’intervento di un avvocato esperto in separazione consensuale. Vi ricordiamo che i professionisti dello studio legale Dosi di Roma si occupano da oltre trent’anni di consulenza e assistenza legale nell’ambito del diritto di famiglia e potete contattarli utilizzando gli appositi recapiti.
Consulenza separazione consensuale: di cosa si tratta?
Nel trattare il tema della separazione personale dei coniugi, non si può fare a meno di osservare come il nostro ordinamento giuridico preveda, per poter richiedere il divorzio, che i coniugi procedano prima con la separazione, sia essa giudiziale ovvero consensuale nella forma del ricorso congiunto dinnanzi al in tribunale o in quella della negoziazione assistita da un avvocato incaricato di espletare la separazione consensuale.
Di seguito si offre una breve consulenza sulla separazione consensuale con l’approfondimento delle varie modalità di separazione previste dalle legge.
Qual è la normativa che regola la separazione consensuale?
Nell’ambito delle norme sulla separazione personale dei coniugi, il codice civile dedica il solo articolo 158 alla separazione consensuale prevedendo semplicemente al primo comma che “La separazione per il solo consenso dei coniugi non ha effetto senza l’omologazione del giudice” e al secondo comma che “Quando l’accordo dei coniugi relativamente all’affidamento e al mantenimento dei figli è in contrasto con l’interesse di questi il giudice riconvoca i coniugi indicando ad essi le modificazioni da adottare nell’interesse dei figli e, in caso di inidonea soluzione, può rifiutare allo stato l’omologazione”.
La disposizione prevede, quindi, due principi fondamentali.
Il primo principio consiste, come si è sopra detto, nel fatto che il codice non attribuisce efficacia alle condizioni di separazione concordate, se non interviene il provvedimento giudiziario di omologa dell’accordo.
Il secondo principio fondamentale che disciplina la separazione consensuale è quello secondo cui, allorché vi siano figli, la separazione consensuale è condizionata al controllo da parte del Giudice della non contrarietà all’interesse dei figli delle condizioni concordate tra i coniugi relativamente al loro affidamento (per i figli minori) e al loro mantenimento (anche per i figli maggiorenni).
Il procedimento di separazione consensuale si apre con il deposito in Tribunale di un ricorso congiunto, realizzato con il supporto di un avvocato esperto in separazione consensuale, contenente le condizioni patrimoniali e relative all’affidamento dei figli concordate dai coniugi. Successivamente, i coniugi dovranno comparire davanti al Presidente del Tribunale per il tentativo di conciliazione, durante il quale si valuta l’esistenza dei presupposti per sanare la crisi. Se il tentativo di conciliazione fallisce, vengono messe a verbale le condizioni della separazione. Infine, ottenuto anche il parere del P.M., il Tribunale, in composizione collegiale, emette il decreto di omologazione.
Separazione consensuale con avvocato
L’avvocato, attraverso la negoziazione assistita, può espletare la separazione consensuale. Infatti, si può anche evitare di recarsi in Tribunale qualora si scelga, quale strumento giuridico, anziché il ricorso consensuale di separazione, quello dell’accordo di negoziazione assistita su supporto di un avvocato esperto in materia di separazione consensuale. In questo caso, gli avvocati delle due parti si occupano della redazione di un accordo contenente le condizioni concordate dai coniugi, il quale viene poi trasmesso al P.M. presso il Tribunale del Comune presso cui è situata l’ultima residenza comune dei coniugi. A meno che non vi siano condizioni contrarie all’interesse dei figli, il P.M. autorizzerà la separazione in tempi brevi. L’accordo raggiunto e sottoscritto dagli avvocati costituisce titolo esecutivo e per l’iscrizione dell’ipoteca giudiziale. Questo tipo di separazione prevede per legge la presenza di due avvocati per espletare la separazione consensuale, non è quindi possibile scegliere un solo avvocato che assista entrambi i coniugi.
La dichiarazione al sindaco
Infine, c’è anche la possibilità di presentare una dichiarazione in comune davanti al sindaco, senza alcuna assistenza da parte di un avvocato per gestire la separazione consensuale. Questa procedura non è possibile sempre, ma solo nei casi in cui non vi siano figli minori o maggiorenni portatori di handicap grave o economicamente non autosufficienti. Inoltre, questo tipo di accordo non può contenere clausole relative a trasferimenti patrimoniali che, invece, vengono spesso previste al fine di definire la situazione economica sorta durante il matrimonio.
La separazione giudiziale
Si procede con la separazione giudiziale qualora non vi sia accordo tra i coniugi sulle condizioni della stessa. In tal caso, si apre un procedimento giudiziale che comporta l’intervento massiccio di un avvocato esperto in separazione consensuale per parte e si conclude con una sentenza con la quale il Tribunale adotterà le decisioni sia relative agli aspetti patrimoniali (mantenimento del coniuge e dei figli minori o maggiorenni non autosufficienti economicamente) sia relative all’affidamento dei figli minori.
Avvocato per separazione: cosa succede quando ci sono figli
In sede di separazione, si concordano le condizioni (in caso di separazione consensuale o tramite negoziazione assistita) e vengono assunte le decisioni (dal Tribunale in caso di separazione giudiziale) che coinvolgono i figli. L’esercizio della responsabilità genitoriale a seguito della separazione è disciplinato dagli art. 337 bis e ss. del codice civile. La situazione prevista di norma nella separazione è che i figli rimangano affidati a entrambi i genitori, che s’impegnano a cooperare e confrontarsi sulle decisioni più importanti che riguardano la prole.
L’affidamento esclusivo a un solo genitore è previsto dalla legge solo nel caso in cui uno dei genitori venga ritenuto inidoneo per ragioni comprovate.
Il mantenimento dei figli
In linea generale, ognuno dei due genitori è tenuto a provvedere al mantenimento dei figli in proporzione alle proprie disponibilità economiche. Il giudice può stabilire, ove necessario, la corresponsione di un assegno periodico al fine di realizzare il principio di proporzionalità da determinare avuto riguardo alle attuali esigenze del figlio, al suo tenore di vita, ai tempi di permanenza presso ogni genitore, alle risorse economiche a disposizione dei due coniugi e alla valenza economica dei compiti domestici e di cura assunti da ciascun genitore.
Anche in sede di accordo, i coniugi possono concordare che un genitore versi all’altro una somma mensile quale contributo per il mantenimento dei figli. Le spese straordinarie per i figli, intendendosi per esse quelle non prevedibili e non quantificabili al momento della separazione (ad esempio le spese mediche, quelle ludiche, quelle sportive etc..) vengono di norma ripartite tra i genitori nella misura del 50% ciascuno, ma possono essere individuate anche percentuali diverse in ragione delle differenti condizioni economiche. In tal caso, è consigliabile affidarsi a un avvocato specializzato in separazione consensuale per una consulenza su come procedere a una ripartizione equa delle spese.
La revisione delle condizioni
Le condizioni della separazione sono modificabili in qualunque tempo al sopravvenire di nuove circostanze qualunque sia stata la procedura prescelta dalle parti.
I due coniugi possono formalizzare un nuovo accordo tramite negoziazione assistita o ricorso congiunto al tribunale, mentre, in caso di disaccordo, può essere anche un solo coniuge a presentare il ricorso al Tribunale, chiedendo la modifica delle condizioni di separazione.
Il ruolo dell’avvocato nella separazione consensuale
Il ruolo dell’avvocato nei procedimenti di separazione consensuale non riguarda la semplice assistenza alla parte per farne valere le posizioni. Anche quando la separazione è consensuale, e quindi gli animi sono più distesi rispetto a una causa giudiziale, l’avvocato ha il compito di occuparsi di una trattativa che per sua stessa natura è sempre delicata. Gli accordi di separazione coinvolgono questioni molto personali e soprattutto vanno a influire anche su coloro che non sono parti del processo, ossia i figli. Spesso accade che l’avvocato, nella separazione consensuale, si trova a spiegare al cliente che le condizioni che egli vorrebbe inserire nell’accordo non sono corrette proprio perché potrebbero risultare contrarie all’interesse della prole. Per questi motivi l’avvocato ha un ruolo insostituibile nelle separazioni: anche nella separazione di tipo consensuale, l’avvocato è la prima figura chiamata a gestire la crisi della coppia e svolgere il vaglio delle condizioni della separazione.
Avvocato per separazione a Roma: consulenza separazione consensuale
Se avete bisogno di un avvocato specializzato in separazione consensuale, potete rivolgervi ai professionisti dello studio legale Dosi & Associati, impegnato attivamente nell’ambito del diritto di famiglia. Possiamo fornirvi una consulenza sulla separazione consensuale con negoziazione assistita, la modalità di separazione nella quale la presenza degli avvocati è prevista per legge, ma anche illustrarvi le altre possibili strade che potete percorrere.
Potete compilare il form o contattarci ai nostri recapiti e richiedere un appuntamento presso il nostro studio in Roma, via Nomentana n. 257.
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