Avvocato per divisione dei beni in caso di separazione

La divisione dei beni è l’azione volta allo scioglimento di una comunione dei beni che può avvenire in conseguenza alla separazione dei coniugi, attraverso l’assegnazione dei singoli beni in proprietà esclusiva ai condividenti. Per una consulenza legale da parte di un avvocato riguardo la divisione dei beni in caso di separazione, potete rivolgervi ai nostri esperti contattandoci agli appositi recapiti. Lo studio legale Dosi & Associati è attivo a Roma da oltre trent’anni nell’ambito del diritto di famiglia e opera in tutto il territorio nazionale tramite consulenza online. 

I regimi patrimoniali nel matrimonio 

Il regime patrimoniale di separazione dei beni prevede che ciascun coniuge mantenga la titolarità esclusiva dei beni acquistati durante il matrimonio. Ciò non toglie che alcuni beni possano essere cointestati, ma questo non ha a che fare con il regime applicato automaticamente a ogni acquisto. Al contrario, il regime di comunione dei beni comporta la contitolarità di entrambi i coniugi dei beni acquistati durante il matrimonio (a prescindere da chi dei due abbia effettivamente sostenuto le spese per l’acquisto). Nella comunione legale non rientrano i beni di cui il coniuge era proprietario prima del matrimonio, i beni personali e i beni acquisiti dopo il matrimonio per donazione o successione. 

Quando avviene la divisione dei beni

La divisione dei beni tramite lo scioglimento della comunione legale può avvenire per due motivi principali:

  • i due coniugi desiderano passare dal regime patrimoniale della comunione dei beni a quello della separazione dei beni;
  • i due coniugi vogliono mettere fine al matrimonio e quindi procedere alla divisione degli averi in comune.

Come avviene la divisione dei beni

La divisione dei beni della comunione in maniera consensuale può avvenire tramite un atto pubblico notarile. In costanza di comunione legale, non si possono dividere i beni senza passare prima al regime di separazione dei beni. Il cambio del regime patrimoniale è un’ipotesi abbastanza frequente, dato che al momento del matrimonio il regime applicato in automatico è quello della comunione dei beni, a meno che non si scelga espressamente la separazione. 

Per effettuare il passaggio dalla comunione alla separazione dei beni, i due coniugi devono recarsi da un notaio che, alla presenza di due testimoni, raccoglierà la volontà dei due e annoterà la scelta sull’atto di matrimonio. Da quel momento in poi, ciascun coniuge sarà proprietario esclusivo del proprio patrimonio, del quale potrà disporre liberamente senza il consenso dell’altro. 

Separazione consensuale e divisione dei beni 

L’altra ipotesi che comporta lo scioglimento della comunione dei beni è la separazione fra i coniugi. Non è sufficiente una separazione di fatto: per procedere allo scioglimento della comunione, è necessaria la separazione formale sia essa consensuale ovvero giudiziale. Il comma 2 dell’articolo 191 del Codice Civile specifica infatti che in caso di separazione consensuale, la comunione tra i coniugi si scioglie alla data di sottoscrizione del processo verbale di separazione dinanzi al tribunale purchè omologato, mentre, nel caso di separazione giudiziale, la comunione tra i coniugi si scioglie nel momento in cui il presidente del tribunale autorizza i coniugi a vivere separati. Prima della modifica alla legge apportata il 6 maggio 2015, non era chiaro il momento esatto in cui si dovesse considerare definitivo lo scioglimento della comunione legale; la precisazione ha posto fine alle controversie in merito e contestualmente ha snellito lo svolgimento del processo di separazione. 

Dopo la sottoscrizione del verbale di separazione omologato o dopo l’emissione del provvedimento che autorizza i coniugi a vivere separati, quindi, ogni bene entrato a far parte della comunione dovrà essere distribuito in parti uguali tra i coniugi così come dovranno essere imputati, in parti, uguali i debiti assunti per il soddisfacimento delle necessità familiari. Per una stima precisa sulla divisione dei beni a seguito di una separazione consensuale, è bene consultare un avvocato che saprà fornirvi tutte le indicazioni del caso. 

Separazione coniugi e divisione dei beni: quando è necessario l’intervento di un avvocato

La separazione giudiziale si distingue da quella consensuale perché i due coniugi non sono d’accordo su come regolare i loro rapporti personali e/o patrimoniali, pertanto si rimettono al giudizio del Tribunale competente. In questo caso, non saranno i coniugi bensì il giudice a stabilire gli effetti patrimoniali della separazione, in particolare riguardo la ripartizione dei beni acquistati dopo il matrimonio qualora la coppia avesse adottato il regime di comunione. La separazione giudiziale comporta tempi più lunghi rispetto a quella consensuale, e in questo lasso di tempo l’avvocato costituisce una figura di supporto indispensabile per assicurarsi che durante la separazione la divisione dei beni si svolga correttamente e nell’interesse di entrambi i coniugi. 

Avvocato per divisione dei beni in caso di separazione: rivolgetevi allo studio legale Dosi & Associati di Roma

Cercate un avvocato per separazione a Roma? Lo studio legale Dosi & Associati si compone di professionisti esperti pronti ad accompagnarvi nel processo di separazione, sia esso il frutto di un procedimento congiunto o giudiziale. Per una consulenza con un nostro avvocato divorzista in materia di divisione dei beni in caso di separazione, contattateci e saremo a disposizione per qualsiasi chiarimento.

Potete compilare il form o contattarci ai nostri recapiti e richiedere un appuntamento presso il nostro studio in Roma, via Nomentana n. 257.




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